Dispenser acqua: 4 punti a favore (e uno a sfavore) dell’acqua di rubinetto
L’acqua che esce dai rubinetti delle nostre case ha tanti pregi e quasi nessun difetto. Dovrebbe essere bevuta da tutti e in ogni contesto al posto dell’acqua imbottigliata, che inquina e -con la plastic tax- potrebbe tra poco essere oggetto di un prelievo fiscale dedicato.
Il cattivo sapore e i dubbi sulla sicurezza dell’acqua del sindaco possono essere facilmente dissipati installando un dispenser acqua: un dispositivo con un funzionamento semplice eppure altamente tecnologico, che purifica l’acqua regalandole un sapore e una purezza senza precedenti.
Scopriamo insieme i 4 grandi vantaggi dell’acqua di rubinetto e una lacuna che, però, può essere perdonata.
1) L’acqua di rubinetto ha un’alta qualità
La qualità dell’acqua di rubinetto italiana è garantita sotto un doppio aspetto. Da un lato, legislativo: la normativa nazionale con la quale abbiamo recepito le direttive europee circa la salubrità dell’acqua pubblica è molto stringente. È previsto il rispetto di standard chimico fisici ferrei, che ne assicurano non sono la potabilità ma anche la completa sicurezza. Le leggi che, invece, riguardano l’acqua in bottiglia sono più permissive.
Dall’altro lato ci sono i controlli delle autorità sanitarie locali, eseguiti a migliaia lungo la rete idrica. L’acqua di rubinetto, inoltre, non presenta rischi dal punto di vista del contenuto in microplastiche che, invece, sono state ritrovate nelle bottiglie d’acqua non adeguatamente trasportate o conservate.
2) L’acqua di rubinetto è ecologica
Preferire l’acqua di rubinetto a quella confezionata significa risparmiare all’ambiente emissioni di co2 e plastica monouso, che, nella maggior parte dei casi, finirebbe per inquinare mare e terra. Anche il suo processo di riciclo non è sempre efficace: secondo CONAI dei 2,3 milioni di tonnellate di imballaggi immessi al consumo solo 1,26 milioni vengono avviati al riciclo.
L’acqua di rubinetto, magari purificata con un dispenser acqua, non pone alcun problema relativamente allo smaltimento dei vuoti, proprio perché, semplicemente, non è confezionata.
3) L’acqua di rubinetto è a km 0
L’acqua di rubinetto è l’unica acqua davvero locale: anziché essere estratta a chilometri di distanza dal punto di utilizzo e poi trasportata su strada, proviene da fonti – in genere sotterranee- vicine agli utilizzatori.
Pensiamo per un attimo ai ristoranti, che di acqua da bere fanno un grande consumo: ha poco senso impegnarsi a rispettare la stagionalità e i principi del chilometro zero se poi si continua a servire acqua imbottigliata dalle multinazionali della plastica. Queste aziende pagano in genere canoni di estrazione irrisori e vendono l’acqua con costi principalmente legati al confezionamento e al trasporto. Continuando a comprare l’acqua in bottiglia, in sostanza, si finisce per pagare di più per inquinare di più.
I ristoranti che scelgono di servire l’acqua di rubinetto microfiltrata adottano un modello di business più ecologico ma fanno anche una scelta etica. L’acqua locale, trattata e sicura, è un’importante buona pratica a favore della sostenibilità.
4) L’acqua di rubinetto è pratica
Che dire, infine, della praticità data da un gesto semplice ed immediato come quello di aprire il rubinetto e riempire un bicchiere? L’acqua in bottiglia deve essere acquistata in un negozio e trasportata faticosamente fino a casa. L’acqua di rubinetto – anche quando filtrata con un dispenser acqua- è subito disponibile e pronta per essere bevuta.
5) L’acqua di rubinetto ha un cattivo sapore
Nessuno può negare che il gusto dell’acqua di rubinetto sia, a volte, davvero pessimo. Questo può essere dovuto a diverse circostanze tra le quali il cattivo stato di manutenzione delle tubazioni condominiali o la presenza eccessiva di calcare. Ma l’indagato numero uno resta il processo di clorazione cui è sottoposta l’acqua pubblica affinché sia davvero sicura, priva di virus, batteri ed ogni altro patogeno.
Naturalmente il cloro contenuto nell’acqua non è pericoloso, perché presente sempre al di sotto di una soglia giudicata di sicurezza. Conferisce tuttavia all’acqua un sapore cattivo, come di medicinale.
Eliminarlo è davvero semplice: basta installare un dispenser acqua che si collega alla rete idrica e, ricorrendo a diversi tipi di tecnologie filtranti, neutralizza il cloro ed ogni altra sostanza indesiderata eventualmente presente.
Il dispenser acqua è un dispositivo che per funzionare richiede soltanto un collegamento alla rete elettrica e un accesso all’acqua del sindaco. La manutenzione è molto semplice e può essere fatta anche da soli, anche se le aziende più importanti la offrono compresa nel prezzo dell’acquisto o del noleggio.
La tecnologia filtrante è in genere costituita da filtri ai carboni attivi e sistemi di irraggiamento con UV, fondamentali per la sicurezza batteriologica dell’acqua. Il risultato è un’acqua sì di rubinetto ma buonissima, fresca e davvero pura.