Patentino muletto, Tutto quello che c’è da sapere

Il patentino per muletto rappresenta una certificazione fondamentale che permette ai lavoratori di poter operare utilizzando questo particolare mezzo di lavoro.
Ecco cosa tutto occorre conoscere in merito alla suddetta licenza di guida e utilizzo dello strumento, affinché sia possibile ottenere una panoramica generale in merito alla suddetta. Abbiamo quindi chiesto all’ Ing. Tini docente della Rinascimento srl, ente di formazione Piemontese che effettua diversi corsi per il patentino del muletto a Torino di fornirci alcune indicazioni.
A cosa serve la patente per muletto
Disciplinata dall’Accordo tra Stato e Regioni del 22 febbraio 2012 (Clicca qui per il documento completo), questa licenza permette ai lavoratori di poter utilizzare l’apposito strumento, quindi avere accesso a una posizione lavorativa specifica sempre più ricercata da parte delle imprese che hanno grandi magazzini dove vengono alloggiate le merce in attesa di vendita.
Senza la patente, secondo quanto disciplinato dall’articolo 73, comma 5 del D.Lgs. n. 81/2008, il dipendente non ha l’autorizzazione all’utilizzo di tale strumento.
Pertanto si tratta di una qualifica importante che consente di essere operativi all’interno dell’azienda e che permette di rivestire un ruolo di massima importanza all’interno della stessa.
Cosa bisogna fare per ottenere il patentino per muletto
La patente per utilizzare questo mezzo per lavorare si consegue prendendo parte a un apposito corso che deve essere autorizzato dallo Stato Italiano mediante un accordo con regioni e province.
L’ente che deve offrire questo tipo di corso, quindi, deve essere riconosciuto a livello nazionale proprio per offrire la sicurezza che quella licenza che viene rilasciata abbia valenza su tutto il territorio nazionale.
Pertanto, in fase di scelta dell’ente, è bene informarsi su questi aspetti tecnici, in maniera tale che il risultato finale possa essere ottimale e faccia in modo che un lavoratore possa utilizzare questo mezzo senza riscontrare delle eventuali complicanze.
Il corso, generalmente, è suddiviso in due parti, ovvero quella teorica e giuridica, nonché da quella pratica.
Superando i vari test sarà possibile ottenere questa licenza.
Come è strutturato il corso
Le due parti sono differenti tra di loro e, a seconda del tipo di ente che organizza il suddetto corso, anche la struttura delle lezioni e la lunghezza del corso possono subire delle importanti variazioni.
In primo luogo è importante sapere che la parte teorica e giuridica è strutturata con delle lezioni, le quali possono essere seguite anche da remoto sfruttando le apposite piattaforme online e le app per dispositivi mobili, che si basano sull’aspetto tecnico relativo a questo mezzo.
Questo significa sostanzialmente che si affrontano tematiche come i limiti di utilizzo, le funzioni del muletto, il carico massimo che può essere trasportato e tutte le altre informazioni che permettono di fare un utilizzo corretto e adeguato di questo mezzo per lavorare.
L’aspetto giuridico, invece, si focalizza sulla parte tecnica in merito alle normative e alle caratteristiche che questo strumento deve possedere affinché possa essere utilizzato e sia riconosciuto come omologato.
Pertanto la prima parte del corso, che generalmente ha una durata di otto ore e si presenta con una suddivisione in moduli ben distinti e collegati tra di loro, permette di avere una conoscenza teorica completa di tutte le diverse terminologie e caratteristiche tecniche, nonché del corretto metodo di utilizzo, che deve contraddistinguere questo mezzo.
Al termine della parte teorica, viene svolto l’esame che permette di accedere alla seconda parte del percorso formativo, ovvero quella pratica.
La parte pratica del corso, invece si focalizza sull’utilizzo del mezzo di lavoro, quindi sulle manovre consentite, sul corretto utilizzo del carrello, su come devono essere caricate le pedane e come deve essere azionato il carrello elevatore.
Allo stesso tempo vengono illustrate anche le manovre di emergenza e tutte le varie precauzioni che devono essere adottate affinché il muletto possa essere movimentato all’interno di un magazzino o area privata lavorativa dove si deve operare.
Anche in questa circostanza, al termine del percorso pratico che, a differenza di quello teorico, necessita della presenza in sede dell’ente che svolge il corso degli studenti, è importante superare l’esame pratico per ottenere la licenza per la guida del suddetto mezzo.
Il corso pratico, generalmente, ha una durata di circa quattro ore, che potrebbero essere incrementate a seconda delle esigenze dell’azienda che eroga il corso.
Come sono strutturati gli esami per il conseguimento del patentino muletto
Gli esami che si devono superare per poter condurre il muletto, quindi ottenere la licenza, sono due: il primo di questi è quello teorico.
L’esame teorico è contraddistinto da un numero variabile di domande a risposta multiple, per un totale di circa 35 quesiti contraddistinti da 4 risposte.
Il compito del candidato è quello d’individuare, tra le quattro opzioni che gli vengono proposte, quella corretta: il massimo di errori che si possono compiere è pari al trenta percento, quindi possono essere commessi solo tre errori.
Al termine dei sessanta minuti di durata dell’esame, l’esaminatore controlla le varie schede e indica gli errori commessi ai candidati, illustrando la risposta corretta.
Qualora l’esame teorico dovesse essere superato correttamente, il candidato deve affrontare le lezioni pratiche che, come già detto prima, permettono di conoscere come utilizzare il muletto nonché di mettere in atto le lezioni teoriche apprese durante la prima parte del corso.
Anche al termine delle lezioni pratiche viene svolto l’esame pratico.
In questo caso è importante sapere che questo si articola sul superamento di una prova di manovra del muletto, con un percorso vario che subisce delle modifiche a seconda delle esigenze dell’esaminatore: durante l’utilizzo viene simulata anche la fase di carico e scarico delle merci sulle varie strutture e altre, scelte sempre a discrezione dell’esaminatore.
Grazie al superamento di questo secondo esame il candidato riceve la patente per guidare il muletto.
Quanto costa la patente per il muletto
Il percorso formativo per l’ottenimento della patente per muletto ha un costo che si aggira attorno ai duecento euro circa.
Questa somma di denaro varia a seconda del tipo di strumento che deve essere utilizzato, dato che per manovrare quello telescopico sono necessarie delle lezioni maggiormente approfondite rispetto al corso per muletto base.
Inoltre occorre considerare anche i costi imposti dall’ente che decide di organizzare i percorsi formativi n questione.
La patente per guidare i muletti ha una durata di cinque anni, che deve essere rinnovata grazie ai corsi di aggiornamento che introducono tutte le nuove manovre che devono essere svolte e che permettono di guidare con prudenza e correttezza lo strumento di lavoro.
Inoltre è importante considerare come questi corsi abbiano un costo che si aggira sui cento euro.